Vito Frazzi
(1 Agosto 1888, San Secondo Parmense - 7 Luglio 1975, Firenze)


Il musicista Vito Frazzi, arrivato a Firenze nel 1912 per insegnare pianoforte complementare presso il Conservatorio "L. Cherubini", non compose molto nella sua vita e sacrificò, in parte, la sua originale vena artistica, che pure troviamo efficacemente espressa nelle sue composizioni. Egli preferì privilegiare altre due esigenze profonde.

La prima fu quella della "Ricerca" e la seconda quella dell'Insegnamento; e troviamo che entrambe le strade, continuamente, si intersecano e si metabolizzano a vicenda. Vito Frazzi fu prima di tutto ricercatore di un linguaggio personalissimo, nel quale nulla fosse lasciato all'improvvisazione e all'arbitrarietà.

II musicista, in secondo luogo, lasciò molto spazio, oltre che al ricercatore, anche all'insegnante, il quale, dalla cattedra di pianoforte complementare, passò a quella di armonia e contrappunto e infine, presso l'Accademia Musicale Chigiana di Siena, a quella di composizione, sin dalla fondazione della stessa, avvenuta nel 1932.

La ricerca fu vissuta da Frazzi soprattutto in funzione dell'insegnamento di ciò che andava costruendo come messaggio fondamentale per i suoi allievi. Così scrisse, a tale proposito, Roman Vlad nel 1967 "... bisogna tener presente che ai compositori italiani, che erano giovani negli anni trenta, Frazzi additava realmente qualche via rivolta verso il futuro offrendo loro originali esempi di affrancamento dalla tradizionale quadratura ritmica, dalle stereotipate scale maggiori e minori e dall'altrettanto stereotipata altalena tra toniche e dominanti." Quindi erano soprattutto i giovani a interessarlo, perché loro portavano la musica verso il futuro e quindi potevano meglio affrancarsi, come a lui premeva, dalle tradizioni e dagli stereotipi. Questo era il più importante lascito spirituale di Frazzi e tali furono gli obiettivi che per primi si prefisse l'allora nascitura associazione, che di lui avrebbe portato il nome.