Il Centro dell'Arte "Vito Frazzi" festeggia i suoi 25 anni di attività. E' un traguardo importante per un'associazione nata dal niente, in un quartiere - quello delle Bagnese di Scandicci - privo all'origine di qualsiasi identità culturale, con pochi soldi a disposizione e solo molti sogni e molta volontà per realizzarli. E' un traguardo che significa successo e di cui i fondatori dell'Associazione, e tutti coloro che con essa hanno collaborato nel corso degli anni, possono andare fieri. Già la figura cui è intitolato il Centro dovrebbe essere motivo di orgoglio: Vito Frazzi è stato un grande musicista, che ha contribuito a rendere la felice Firenze dell'epoca (quella di Papini e di Cicognani) uno dei più importanti centri musicali europei del momento, un grande insegnante ed un grande studioso (basterebbe ricordare il suo studio sulle scale alternate). Oggi egli subisce, insieme a molti altri illustri colleghi (quasi tutta la generazione dell'Ottanta, per esempio), un ingiustificato, vergognoso oblìo da parte delle grandi istituzioni musicali d'Italia; e che ci sia un'Associazione culturale a lui intitolata, che lo ricordi al pubblico e si impegni anche a eseguire le sue musiche, è un'azione decisamente encomiabile. Ma i meriti del Centro dell'Arte "Vito Frazzi" non si fermano certo qui. In 25 anni di attività - umile (nel senso più nobile del termine) e costante - esso ha contribuito alla diffusione della musica colta sul territorio, con concerti e spettacoli i cui programmi hanno sempre alternato il repertorio più popolare a quello più raro e colto, riproponendo autori -appunto- oggi trascurati (assieme a Frazzi, Bucchi, Scarlino, Prosperi e altri) e avvalendosi di interpreti giovani e giovanissimi che spesso hanno avuto in terra di Scandicci il loro battesimo col pubblico e da lì sono partiti per una carriera di successo. A tutti coloro che si sono prodigati perché questo Centro continuasse il suo cammino - anche in tempi così duri per la cultura come sono quelli attuali - e al Comune di Scandicci, che ha capito subito l'importanza di questa iniziativa e le ha dato il necessario supporto, non si può che augurare di avere sempre lo stesso entusiasmo e la stessa perseveranza. II Centro dell'Arte "Vito Frazzi" potrebbe crescere ed espandersi ma anche rimanere quello che è adesso e avrebbe comunque raggiunto il suo scopo. La Musica e l'Arte hanno in esso un alleato sincero e fedele che non aspira alla ricchezza né ai titoli di giornale ma solo a diffondere i loro valori. Ed è obiettivo difficile e raro da raggiungere, per il quale il Centro "Vito Frazzi" merita tutto il nostro rispetto e il nostro amore.

Annalena Aranguren
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino