Ho conosciuto il Centro dell'Arte "Vito Frazzi" in anni ormai lontani, quando ancora si facevano i concerti in un ambiente a le Bagnese. L'anima vitale del Centro era Ciro Nanni, col quale mi sentii subito in sintonia per il suo amore alla musica, il problema dei giovani ma soprattutto per quel giovanile entusiasmo col quale si sforzava di portare avanti il neonato Centro fra mille difficoltà, di cui noi musicisti siamo ormai bene a conoscenza… Ricordo con affetto Egisto Mascagni, il suo impegno genuino e pieno di promesse quando ad ogni inizio di concerto era suo "vezzo" voler dire delle brevi parole introduttive. Tanti amici allievi sono passati da lì pieni di apprensione e intimoriti per quel primo loro approccio pubblico; anche mia figlia Elisabetta, allora diplomanda, ebbe il suo battesimo al Centro Frazzi ricavandone un insegnamento prezioso. Più tardi, nel tempo, ho visto il Centro continuare il suo impegno, consolidandosi, sempre più seguito, con programmi anche più audaci e impegnativi per l'ascoltatore, ai quali è andato sempre il mio plauso più sincero, lodando incondizionatamente la fatica che sapevo esserci dietro ogni manifestazione, supportata da quel pugno di persone intelligenti, di grande volontà, votati ad un volontariato pesante e pieno di imprevisti. Oggi il Centro dell'Arte "Vito Frazzi" può essere fiero dei suoi venticinque anni di vita, e può dire: "Ce l'abbiamo fatta!". Sì, perché avete educato un pubblico all'ascolto di tanta svariata musica eseguita da un numero infinito di giovani leve, e questo pubblico ormai è vostro, vi segue e vi vuol bene. Grazie!

P.S. Il mio pensiero affettuoso va anche al M° Vito Frazzi, mio direttore durante i miei anni al Conservatorio. Successivamente, trovandomi al Teatro Comunale frequentante il Corso di perfezionamento per cantanti, ebbi la fortuna di essere scelta a prendere parte alla prima assoluta dell'Opera "Don Chisciotte". Ricordo bene la sua bonarietà, il suo sorriso accattivante e le sue parole di sostegno per quella giovane cantante com'ero, alle prese, con tanta paura e incertezza, con un futuro che mi sembrava irto di difficoltà e che doveva essere affrontato tuttavia con la lancia in resta…

Liliana Poli
Conservatorio "L. Cherubini" di Firenze