Quando nasce il centro Vito Frazzi alla fine degli anni 70, Scandicci, dopo la crescita dovuta al forte incremento della popolazione, è alla ricerca di una propria identità. Impresa non facile. Molti pensavano che saremmo stati considerati per sempre una periferia di Firenze. Scandicci necessitava, per non essere una periferia di Firenze, di uno sviluppo non solo economico ma soprattutto culturale. In questo senso un'opportunità ci è stata data dalla nascita del Centro di cultura musicale "Vito Frazzi" per l'educazione all'ascolto della musica classica. Ricordo i concerti della domenica mattina a Le Bagnese e quelli nella sala del Consiglio Comunale. Un evento culturale non solo per Scandicci, grazie al prestigioso Maestro che ha dato il nome al Centro e grazie alle capacità dei suoi animatori. Tra gli animatori ricordo Mascagni, la sua passione, le sue piacevoli sollecitazioni a farci comprendere il ruolo ed il valore del Centro. Ma anche Ciro Nanni, Renzo Ugolini e tutti gli altri membri dei consigli direttivi che si sono succeduti nel tempo e che, con il loro impegno silenzioso, hanno contribuito a tenere sempre alto il valore di questa Associazione. Questa importante struttura culturale ha aiutato molto noi amministratori di Scandicci ad avere un rapporto con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze e con il Comune di San Secondo Parmense, luogo di nascita del maestro Vito Frazzi. Il Centro dell’Arte ha consentito allora di far conoscere e apprezzare il nostro territorio a personaggi della cultura e della musica, ha stimolato la crescita di altre strutture culturali sul territorio di questo Comune, incoraggiate dall'importante esperienza e dall'esempio fornito dall'attivita del Centro. Senza retorica possiamo dire che il Centro "Vito Frazzi" ha contribuito alla crescita culturale di questa città e ad affermarne la sua identità.

Mila Pieralli
già Sindaco del Comune di Scandicci